Che cos’è il benessere?

Il completo benessere fisico, mentale e sociale e non è la semplice assenza dello stato di malattia o infermità, ma consiste nel possedere un benessere generale”, con queste parole l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, nel 2006 ha definito lo stato di salute degli uomini. Stare bene non vuole dire solo non avere problematiche fisiche, per affermarlo è importante considerare anche un altro fondamentale parametro: quello mentale.

Inizialmente si riteneva che il benessere coincidesse con lo status sociale, la salute fisica, il reddito, il lavoro. Al contrario numerose ricerche hanno dimostrato come questi indicatori sono soggettivi e quindi insufficienti a spiegare il benessere e la soddisfazione di un individuo. Tant’è che le condizioni in cui una persona vive e il modo in cui le valuta, positive o negative, possono differire.

Vi faccio un esempio: due soggetti affetti dalla stessa problematica possono valutare il proprio stato di benessere in modo opposto, poiché le stesse condizioni di vita vengono percepite in modo diverso sulla base delle proprie caratteristiche e del proprio stile di interazione con l’ambiente fisico e sociale. Il benessere oggettivo, dunque, non basta a stabilire lo “stare bene”.

Come raggiungere il benessere

Per arrivare ad un equilibrio inteso come benessere deve essere preso in considerazione il binomio mente-corpo, parti che non possono essere considerate indipendenti l’una dall’altra. Se del benessere oggettivo abbiamo parlato nell’introduzione, per comprendere a fondo il binomio è necessario conoscere cos’è il benessere psicologico.

Il benessere mentale

Il benessere psicologico comprende i tre bisogni psicologi di base: autostimacompetenza e relazioni sociali a cui vanno aggiunte altre sei dimensioni, ovvero l’accettazione di sé, possedere una direzione nella vita e la crescita personale, la padronanza ambientale (è la capacità individuale di scegliere o creare un ambiente adatto alla propria condizione psichica), l’autonomia e infine avere buoni legami.

Per comprendere a fondo il benessere mentale, è necessario passare a considerare il benessere legato alle emozioni, le quali semplificando si possono dividere in positive (piacevoli) e negative (spiacevoli).

Un soggetto avrà un elevato livello di benessere se proverà frequenti emozioni piacevoli – funzionali al raggiungimento dei propri obiettivi – e poche emozioni negative e disfunzionali. Invece, sperimenta un basso livello di benessere chi si troverà a sperimentare poche emozioni positive e molte emozioni spiacevoli, senza comprendere la situazione vissuta e la connessione con i propri obiettivi.

Per aumentare il livello di benessere è quindi necessario riconoscere lo stato emotivo che si sta vivendo e comprendere se e perché l’esperienza è caratterizzata da emozioni positive e emozioni negative.

Perché è così importante nei giovani

Ma perché è importante per i giovani sviluppare gradualmente consapevolezza dei vissuti emotivi sia positivi che negativi? Esperienze quali la gioia, l’orgoglio, la soddisfazione, l’interesse, la tenerezza possono contrapporsi a situazioni spiacevoli di emergenza o pericolo. Le prime contribuiscono ad aumentare le risorse a lungo termine della persona, le seconde sono invece funzionali a preservare nell’immediato il benessere e la sopravvivenza dell’organismo.