I tempi moderni sono chiaramente una fonte di stress: infatti, si sente sempre più spesso pronunciare la parola “stress” nella società attuale. Solitamente lo stress è associato ad una condizione di insofferenza, utilizzata con un’accezione negativa e facendo riferimento al senso di tensione, ansia, preoccupazione. In questi casi lo stress è inevitabilmente inteso come rischio potenzialmente dannoso sia per l’organismo che per lo stato emotivo della persona. L’approccio spontaneo allo stress è collegato solitamente all’idea di combatterlo, poiché pericoloso e quindi da eliminare totalmente.
In realtà, già anni fa, il fisiologo austriaco Hans Selye disse che senza stress c’è la morte. Contrariamente a quanto si pensa, non sarebbe opportuno – e in realtà non si può proprio – evitare lo stress nel corso degli eventi della propria vita. Ciò che invece si può fare è incontrarlo in modo efficace con l’obiettivo di trarne vantaggio.
Anche nel contesto sportivo ci possono essere diverse tipologie di stressor (fonti di stress), ad esempio:
- ciò che riguarda la prestazione
- il rapporto con allenatore, compagni, famigliari
- i segnali del proprio corpo
La psicologia dello sport aiuta l’atleta a interpretare lo stress come stimolo positivo e non esclusivamente come fonte di disagio.
COME SFRUTTARE AL MEGLIO LE CONDIZIONI DI STRESS
Come è possibile affrontare in modo efficace lo stress, trasformando questa condizione a proprio vantaggio? Conoscendo in modo approfondito i suoi meccanismi si può riadattare l’approccio allo stress e quindi agli eventi stressanti della vita.
1. Allenati all’adattamento
La Sindrome Generale di Adattamento è un naturale processo psico-fisico che consente in modo automatico di reagire ad un evento percepito come una minaccia ambientale in una sequenza tre fasi:
- Fase di allarme. Corrisponde con una risposta fisiologica di stato di allerta, che si verifica proprio al primo momento di impatto, appena si percepisce l’evento come pericoloso. Il corpo subisce delle vere e proprie alterazioni come il cuore che accelera, il sangue che fluisce ai muscoli delle gambe e delle braccia, i muscoli si irrigidiscono, il sistema endocrino si attiva con una serie di ormoni per trasformare le riserve in zuccheri fruibili dall’apparato muscoloscheletrico. Queste alterazioni sono necessarie per preparare il corpo a risposte di atto o fuga.
- Fase di resistenza. Coincide con il momento in cui viene affrontata direttamente la minaccia.
- Fase di esaurimento. Si verifica nel momento in cui le risorse psicologiche e fisiche dell’individuo vengono a mancare nel caso in cui la minaccia persiste nel tempo oltre al limite tollerato. La quantità di risorse disponibili, la soglia di tolleranza e di persistenza sono elementi che possono essere nel tempo migliorati e allenati.
2. Da DIS-stress a EU-stress
Quando il soggetto vive momenti in cui lo stress entra fortemente in gioco, quest’ultimo si trasforma in distress – accezione negativa – se la condizione di allarme permane per un tempo che esaurisce le forze disponibili. Quando invece la risposta automatica di stress avviene riportando equilibrio nell’ambiente attraverso una reazione efficace e tollerabile per le risorse a disposizione del soggetto, viene chiamato eustress – accezione positiva. Dunque, affrontare la giornata pensando che lo stress sia una condizione esistenziale di ogni essere vivente può consentire una diversa predisposizione al cambiamento e alla tolleranza dell’imprevedibilità della vita, vissute come occasioni di crescita piuttosto che come catastrofi imminenti. Lo stesso Selye disse: “La completa libertà dallo stress è la morte“
3. Identificare che cosa ci procura stress
Dopo aver approfondito le reazioni psico- fisiologiche allo stress, è opportuno fare un’analisi oggettiva degli eventi della vita che possono procurare maggior quantità di distress, definiti stressors. Catalogati in ordine di gravità a livello di tensione emotiva e di probabilità di entrare nella fase di esaurimento, l’evento massimamente stressogeno è il lutto, mentre quello con minore potenza stressogena è prendere una multa. Nell’elenco stilato ci sono anche le separazioni, il matrimonio, il cambio di lavoro, il pensionamento, la gravidanza, le vacanze.
In conclusione, nell’arco della propria vita sono numerose le fonti di stress e per far si che questo non comprometta il benessere è necessario:
- Riconoscere i primi segnali di stress (sia fisici, che cognitivi, emotivi e comportamentali) e prenderne coscienza.
- Sfruttare l’attivazione naturale di risorse per andare verso la risoluzione della nuova sfida presente. Ritagliarsi del tempo per svolgere un’attività fisica all’aperto potrebbe rivelarsi un’ottima strategia.
- Cambiare la prospettiva e formulare un nuovo obiettivo. Nel caso in cui il malessere dovesse continuare ad aumentare e i sintomi persistere, è fondamentale occuparsi della propria salute psico-fisica attraverso l’aiuto di professionisti.
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